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giovedì 22 maggio 2014

ITALIA - Prostituzione e droghe illegali nel PIL. Istat

Tutti i Paesi Ue, compresa l'Italia, inseriranno ''una stima nei conti (e quindi nel Pil)'' delle attività illegali, come ''traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)''. La novità sarà inserita a partire dal 2014 nei conti, in coerenza con le linee Eurostat. Lo rileva l'Istat.
Si tratta di una novità che rientra nelle modifiche condivise a livello europeo e connesse, evidenzia l'Istat, al ''necessario superamento di riserve relative all'applicazione omogenea tra paesi Ue degli standard già esistenti''. Nello specifico, tra le riserve trasversali avanzate ce ne è una, sottolinea l'Istituto, che ''ha una rilevanza maggiore'', in quanto, appunto, riguarda l'inserimento nei conti delle attività illegali, che già il precedente sistema dei conti nazionali, datato 1995, aveva previsto, ''in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico''.
L'Istat riconosce come la misurazione delle attività illegali sia ''molto difficile, per l'ovvia ragione - spiega - che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni''. Ecco che, aggiunge, ''allo scopo di garantire la massima comparabilità tra le stime prodotte dagli stati membri, Eurostat ha fornito linee guida ben definite. Le attività illegali di cui tutti i paesi inseriranno una stima nei conti (e quindi nel Pil) sono: traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)''. Quindi viene almeno circoscritto il range per mettere a punto una stima del peso di quest'area. A riguardo può essere utile ricordare come l'Istat già inserisca nel Pil il sommerso economico, che deriva dall'attività di produzione di beni e servizi che, pur essendo legale, sfugge all'osservazione diretta in quanto connessa al fenomeno della frode fiscale e contributiva. Le ultime stime dedicate risalgono al 2008, e indicano come il valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso sia compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro. Il peso dell'economia sommersa è quindi stimato tra il 16,3% e il 17,5% del Pil.

ITALIA - Prostituzione e droghe illegali nel PIL. Istat

ITALIA - Legalizzazione cannabis. Il Sindaco Marino rilancia

"I fan e i tifosi principali del proibizionismo sono i grandi criminali. Questi, se non ci fosse il proibizionismo, solo in Italia perderebbero circa 8 miliardi di euro l'anno di profitti". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino che ieri aveva rilanciato la sua proposta di liberalizzare la cannabis. "Nel 1993 in un referendum il 54% degli italiani disse che era favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere, come la cannabis - spiega ai microfoni di Radio Radio - Oggi è passato un quinto di secolo, sono state scritte tante leggi ma soprattutto sono stati fatti progressi nel settore scientifico: oggi sappiamo che è molto più pericoloso andare ad acquistare da spacciatori la marijuana, molto spesso modificata geneticamente. Non sarebbe meglio come avviene in Colorado o nello stato di Washington che ci possa essere una liberalizzazione e che tutto avvenga con controllo medico?". "Dire che la marijuana possa essere regolamentata e liberalizzata non significa dire che le droghe fanno bene - aggiunge - Significa contrastare la criminalità e i prodotti pericolosissimi che mette in commercio".

"Io parlo volentieri delle droghe leggere perché è un tema su cui sono preparato da un punto di vista scientifico questa non è una questione ideologica. E poi non è una novità che io esprima questi concetti, li esprimo da circa 25 anni. Ieri li ho espressi nella sede di uno dei più importanti convegni scientifici, in cui non c'erano politici ma scienziati da ogni parte del mondo". Lo dice il sindaco di Roma Ignazio Marino, a margine della giunta, rispondendo a chi gli sottolinea che negli ultimi giorni ha espresso due posizioni su droghe leggere e prostituzione vicine a quelle dei Radicali. "La scienza si è molto interrogata sull'uso delle droghe - continua - Dire che liberalizzare o legalizzare le droghe leggere equivale a parlare in favore delle droghe leggere è davvero una corbelleria, perché coloro che hanno vantaggi dal proibizionismo sono i criminali. Senza proibizionismo la criminalità organizzata domani perderebbe in Italia un business di 8 miliardi di euro. Il nostro è l'unico paese in tutto il pianeta che ha affidato ad un referendum popolare nazionale la decisione sul liberalizzare e depenalizzare le droghe leggere. E' stato fatto nel 1993 e il 54% degli italiani ha detto sì, depenalizziamole. Oggi ci troviamo a 21 anni di distanza con vari passaggi tra cui la legge Giovanardi-Fini".

ITALIA - Legalizzazione cannabis. Il Sindaco Marino rilancia

lunedì 19 maggio 2014

ITALIA - Cannabis terapeutica. Radicali Torino consegnano petizione in Comune

Questo pomeriggio una delegazione radicale composta da Igor Boni (candidato radicale alle regionali nella lista PD), Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Silvio Viale (Presidente Comitato nazionale Radicali Italiani) ha consegnato all'Ufficio Relazioni Pubbliche del Comune di Torino circa 400 firme raccolte in calce alla petizione comunale che chiede al Comune di Torino di attuare una coltivazione sperimentale di cannabis a fini terapeutici. I primi tre firmatari della petizione sono Boni, Manfredi e Alessandro Frezzato (malato di distrofia muscolare, Consiglio generale Associazione Luca Coscioni).
Igor Boni ha dichiarato:
“Lo scorso gennaio il Consiglio Comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno (a prima firma Silvio Viale) a favore della cannabis terapeutica; è ora di passare dai proclami alle realizzazione concrete, dalle parole ai fatti. In meno di venti giorni siamo riusciti a raccogliere ben oltre le 300 firme richieste dallo Statuto Comunale; e hanno firmato cittadini delle più diverse età ed estrazioni sociali, uno schieramento trasversale che ricorda quello da noi riscontrato l'anno scorso quando raccogliemmo le firme per l'eutanasia legale.
Se sarò eletto in Consiglio Regionale, mi batterò per una legge a sostegno della cannabis terapeutica, come hanno già fatto Toscana, Friuli, Marche, Liguria e Puglia. L'obiettivo finale deve, però, essere una legge nazionale, per evitare disparità di trattamento fra i cittadini residenti nelle diverse regioni.”

ITALIA - Cannabis terapeutica. Radicali Torino consegnano petizione in Comune


‘Charlotte’s Web’ Cannabis: A Controversial Treatment For Kids

A strain of cannabis dubbed “Charlotte’s Web” is giving hope to thousands of families with children suffering from epilepsy and cancer. The strain is being predominantly grown by five [really attractive] brothers in eastern Colorado, and they’re trying to meet the incredible demand as quickly as possible.
Charlotte’s Web is an oil made from marijuana plants very low in THC and high in a chemical called cannabidiol, or CBD, and has proven to dramatically reduce seizures in some children suffering from epilepsy. The strain of cannabis does not produce a high for those who ingest it.
The drug is named for Charlotte Figi, 7, who nearly died from a pediatric form of epilepsy caller Dravet Syndrome. Her mother had lost hope for her treatment and recovery.
“We had reached the end of the line for medical options,” said Paige Figi. “The quality of life was none. I mean, we were at the point that we were hoping she would die peacefully in her sleep because it was so much suffering. She wasn’t there. Charlotte wasn’t there anymore.”
Charlotte’s family heard about the potential healing power of cannabidiol, and got in touch with the Stanley brothers to give it a try. At one point Charlotte was having 1,200 seizures per month; now, with a few drops of cannabidiol a day, she’s down to four or five, and can be a kid again.
The Stanley brothers have gotten permission to classify Charlotte’s Web as hemp, as opposed to medical marijuana, because it contains less than .03% of THC. This greatly expands the production possibilities, and they’re hoping to provide the oil to the 7,000 to 8,000 families currently on a waiting list.
Some remain skeptical because of the lack of research. There are also objections to medical marijuana for children, as documented in a Vice video called “Stoned Kids.” The concern there was production regulation, and also a dearth of research.
There have also been some cases where the cannabidiol has worsened children’s seizures. But the Stanley brothers and families with success stories like Charlotte’s hope to cast a wider web.
“Is there more to know? Absolutely. Are a group of brothers growing it in a field going to figure it all out? No, but a community around that will,” Stanley said. “Is it OK to know that there’s something we don’t quite understand about why this is working? I hope that’s OK.”

‘Charlotte’s Web’ Cannabis: A Controversial Treatment For Kids

mercoledì 14 maggio 2014

Visto da Parma .... E visto male ....

Il guerrigliero Pino Agnetti
Egregio Direttore, parlare di cannabis, quanto è difficile!
Pino Agnetti si espone sul delicato tema della cannabis, ma la sua "passabile informazione" risulta più una "fondamentale ignoranza" sul tema.
Condivido in pieno il messaggio del titolo dell'editoriale "visto da Parma", che le sostanze stupefacenti non vadano promosse, ma gli errori nei quali cade il buon Agnetti sono il tipico retaggio di una cultura che, su questo tema, mai si è confrontata.
A partire dal luogo di discussione per dibattere di droghe. Avendo assistito a diversi tentativi di solleticare il dibattito sul tema, da ambienti raffinati come quello di circoli privati, ad assemblee pubbliche aperte al pubblico, forse il signor Agnetti non si è mai reso conto della resistenza (e dell'ignoranza) che colpisce molte persone sul tema.
Per esempio, cosa dire dell'suo allarmismo nei confronti della cannabis? Paragonarla ad un kalashnikov sembrerebbe piuttosto fuori luogo, visto e considerato che la cannabis è tra le sostanze mediche più sicure al mondo. In più non esistono morti riconducibili all' uso di cannabis, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo ...da quando esiste la razza umana.
Curioso è invece come la "marijuana", che "si trova sotto casa", abbia raggiunto questa diffusione proprio per la totale assenza di controlli sulla vendita.
Ancora più curiosa, e lacunosa, è la parte riguardante i dati statistici e i numeri dell'editoriale di Agnetti.
L'occhio critico della penna parmigiana si sofferma sul dato dei "dipendenti" dalla cannabis, maggiore di dieci volte i dipendenti da eroina, e questo, a parer suo, smentirebbe che la legalizzazione delle droghe leggere comporti una riduzione dei costi sanitari.
Non essendo molto pratico di numeri, ho deciso di fare una piccola ricerca sul web e casualmente sono incappato in un articolo dell'Huffington Post che riporta le conclusioni del report "Ending the Drug Wars" della London School of Economics' IDEAS center.
Il sincado Federico Pizzarotti, sotto una "nuova luce"
Questo report di 82 pagine, evidenzia come, "il perseguimento di una strategia globale di militarizzazione della persecuzione dell'uso di stupefacenti ha portato ad enormi risultati negativi e danni collaterali". Questi danni includono, "l'incarcerazione di massa negli USA, politiche fortemente repressive in Asia, la vasta corruzione e destabilizzazione politica in Afghanistan e nell' Africa dell'ovest, immense violenze in America latina, un epidemia di HIV in Russia e un cronico scarso approvvigionamento di medicine per il dolore e la propagazione sistematica di violazione dei diritti umani". Il report è stato sostenuto da cinque premi Nobel per l'economia; Kenneth Arrow (1972), Sir Christopher Pissarides (2010), Thomas Schelling (2005), Vernon Smith (2002) and Oliver Williamson (2009). Hanno firmato anche: George Shultz, segretario di stato sotto il presidente Ronald Reagan; Nick Clegg, vice primo ministro inglese; Javier Solana, Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione Europea.
Se sui numeri Agnetti è scarso, la sua "analisi economica" dei consumatori di cannabis, può risultare piuttosto deviata. Secondo Agnetti non è vero che "legalizzando le droghe leggere diminuisca il numero di quanti si rivolgano al mercato illegale". Perchè? Perchè i prezzi del mercato illegale sarebbero più bassi e perchè i ragazzini, che non avrebbero accesso alle sostanze, andrebbero dal pusher sottocasa.
Peccato che tutti gli esempi di legalizzazione o tolleranza abbiano portato esattamente al risultato di un maggiore accesso alla cannabis per chi è legalmente riconosciuto a possederla e ad una diminuzione della diffusione di sostanza tra i minori. Portogallo docet.
Chiunque pensi, come Agnetti, che la festa antiproibizionista sia un "promuovere la droga spacciando il tutto come operazione culturale legittima" e che quindi meriti azioni di riparazione scandendo un forte "no ad ogni droga", va ricordato quanto scoperto dall'Universita' della Pennsylvania, che ha effettuato la valutazione di una campagna di prevenzione organizzata dal governo Usa a colpi di spot tv. Lela Jacobsohn, la ricercatrice che ha condotto e presentato la ricerca, commissionata dal Nida (l'istituto nazionale Usa che si occupa di droga) nell'ambito di un seminario, organizzato a Roma dal Ministero della solidarieta' sociale, ha rilevato come secondo lo studio di valutazione, dopo cinque anni dall'inizio della campagna si sono registrati effetti boomerang sulle persone a cui era rivolta. Chi aveva visto piu' spot, infatti, mostrava un livello piu' basso di risultati: molti ragazzi esprimevano giudizi positivi sulla marijuana o addirittura avevano cominciato a consumarla.

Perciò mi sentirei di dare un consiglio ad Agnetti se vuole che i giovani smettano di fare uso di stupefacenti: si informi meglio e gli slogan li lasci a Giovanardi.
E bravo Sindaco!

Vittorio Ferraresi (M5S): la verità sugli stupefacenti


martedì 13 maggio 2014

Droghe leggere, Pizzarotti dà patrocinio del Comune alla festa antiproibizionista

Per la prima volta, l'amministrazione comunale ha deciso di sostenere l'iniziativa dicendosi favorevole ad un confronto e una riflessione costruttiva sull'utilizzo della cannabis e delle droghe leggere. Polemiche da alcuni presidi delle scuole cittadine e da Forza Italia

di Silvia Bia | Parma | 12 maggio 2014


La Festa parmigiana antiprobizionista taglia il nastro della sua undicesima edizione e per la prima volta al suo fianco ci sarà anche il Comune di Parma. Il sindaco Federico Pizzarotti ha detto sì alla richiesta di patrocinio dell’evento che si terrà sabato 17 maggio, dicendosi favorevole a un confronto e a una riflessione costruttiva sull’utilizzo della cannabis e delle droghe leggere, e quindi concedendo agli organizzatori di portare le proprie iniziative in piazzale Picelli, nel cuore del quartiere Oltretorrente.

“Questo non vuol dire che sarà la festa dello sballo e degli eccessi – spiega il sindaco del Movimento 5 stelle – Ma questi temi sono stati per tanto tempo ignorati e quindi è giusto parlarne”. Il primo cittadino ammette di essere sempre stato contrario al fumo di cannabis, ma non chiude alla possibilità di un utilizzo terapeutico o alternativo della sostanza. “Io non ho mai fumato, ma è anche vero che con il divieto si è perso del tutto l’uso terapeutico della canapa e anche qualsiasi altro tipo di utilizzo – continua Pizzarotti – Il fatto che in Paesi come la Svizzera e l’Austria si stiano prendendo posizioni diverse su questi temi, significa che l’utilizzo di droghe leggere va discusso, in modo scientifico e con esperti, anche dal punto di vista medico”.

La giornata parmigiana sull’antiproibizionismo comincerà alle 16 e proseguirà fino a mezzanotte tra incontri, concerti, stand informativi e bancarelle. Si comincerà con la presentazione del romanzo “Guerrilla Plantation” di Gianluca Mantelli, per poi proseguire con la tavola rotonda “Cannabis terapeutica” e infine con il dibattito “Legalizzazione: una buona pratica per la sicurezza urbana”, a cui parteciperà anche un rappresentante dell’amministrazione comunale. “La scelta del Comune di dare il patrocinio alla manifestazione è ineccepibile dal punto di vista etico e amministrativo, a loro va il plauso per il modo laico e intelligente con cui hanno aderito” ha commentato Luca Marola, titolare del negozio Canapaio Ducale e membro dell’organizzazione, che ha presentato il programma spiegando che “l’opinione pubblica in Italia è molto più avanti della legislazione”.

La notizia dell’adesione del Comune all’iniziativa però ha già sollevato un polverone di polemiche. I presidi di alcune scuole hanno alzato la voce per i volantini di invito affissi davanti agli istituti (poi rimossi dagli organizzatori, proprio su indicazione del Comune), e Forza Italia si è unita all’attacco del sindaco, che in un primo momento avrebbe dovuto partecipare a una tavola rotonda, ma che invece sabato non sarà presente per altri impegni istituzionali. Nel mirino, sottolinea Giuseppe Pantano a nome del Club di Forza Italia, c’è “la contraddizione di un Comune di Parma che da una parte firma protocolli per l’educazione alla salute e dall’altra promuove una iniziativa che proprio educazione non può essere considerata. I problemi di questa festa però non finiscono qui, perché a nostro parere ne comporta anche altri attinenti alla sicurezza urbana”. L’attacco non è indirizzato solo all’evento in sé, ma anche alla mancanza di azioni per risolvere i problemi che da tempo ci sono nel quartiere in cui si terrà la Festa antiproibizionista. “La promozione del confronto su un tema così serio va benissimo, indipendentemente dalle idee che si hanno in proposito – continua Pantano – ma non si devono evitare problemi di quiete pubblica in una zona già martoriata per questioni di abbandono e insicurezza come quella di piazzale Picelli e via Imbriani. Il rischio infatti è che questa festa, che prevede anche un concerto, si trasformi in una occasione di sballo creando, grazie proprio al tema a cui è dedicata, una free zone dove è consentito praticamente tutto”.

Il Fatto Quotidiano- Droghe leggere, Pizzarotti dà patrocinio del Comune alla festa antiproibizionista

Negare la fiducia a Giovanardi

Dopo l' approvazione del decreto Lorenzin alla Camera attraverso il voto di fiducia, sembra che anche al senato, il decreto, passerà tramite voto di fiducia.
Questa modalità di approvazione di una normativa piena di falle che rischia di creare nuovo caos, sia nelle carceri, ma ancor di più probabilmente nei tribunali, necessità di un moto di orgoglio da parte dei Senatori della Repubblica Italiana: negare la fiducia al decreto.
Le voci a favore di una regolamentazione della coltivazione di poche piante di cannabis per uso personale sono giunte da tutti i versanti politici; dalla Lega, a Fi, al PD per non parlare dei promotori dei DDL di SEL e M5S.
Eppure il governo sembra avere preferito le voci isolate di pochi ottusi, tra cui, il sempre più solo, Carlo Giovanardi. L' infausta scelta di questa persona a relatore in senato del decreto sugli stupefacenti può essere l' occasione perhè il Governo archivi definitivamente come fallita e accantonata la scelta della "repressione senza frontiere", attraverso la negazione del voto di fiducia al decreto.
Al governo, a tutti i partiti politici, la società civile chiede una scelta: il dibattito in parlamento di una legge sugli stupefacenti al passo con i tempi, che prenda atto della situazione di diffusione delle sostanze, per ridurne i danni, attraverso un approccio tollerante ed informato.
Un appello di apertura al dialogo viene chiesta; che se il decreto dovesse passare attraverso il voto di fiducia, che la fiducia venga a mancare. 

APPELLO AI SENATORI PD

Martedì 13 maggio approderà in Senato il DL Lorenzin per l’approvazione finale (dalle 16,30 sul canale web del Senato, sul canale SKY 525 o su http://radioradicale.tv/senato-diretta).
Rivolgiamo ai senatori del PD lo stesso appello rivolto ai loro colleghi deputati e vi invitiamo a partecipare alla MAILBOMBINGindicata di seguito all’appello. #BastaGiovanardi

APPELLO AI SENATORI PD
A seguito dell’OdG presentato dalla senatrice Bianconi che mira al ritorno della cannabis tra le sostanze stupefacenti catalogate in tabella I e la nomina del sen. Giovanardi quale relatore in aula (nonostante sia il diretto responsabile dei devastanti effetti che la sua legge, con questa catalogazione, ha provocato per 7 anni ai danni di semplici consumatori), rivolgiamo anche a voi lo stesso appello rivolto ai vostri colleghi deputati in occasione della discussione alla Camera:
Su voi senatori del PD pesa tutta la responsabilità della scelta tra il buon senso e la salvaguardia degli equilibri politici, tra il sopportare l’anacronismo di Giovanardi e il voler adeguarsi al passo delle trasformazioni in atto a livello globale e ci auguriamo vogliate agire in nome della volontà popolare e non per continuare a tollerare i ricatti del NCD ogni volta si parli di temi legati ai diritti civili.

INVITIAMO TUTTI I NOSTRI SOCI, SOSTENITORI E UTENTI A PARTECIPARE ALLA SEGUENTE MAILBOMBING E A DARLE LA MASSIMA VISIBILITA’ E PROMOZIONE ATTRAVERSO TUTTI I VOSTRI CONTATTI SUI SOCIAL NETWORKS
Oggetto: Decreto Lorenzin
Testo:
Eg. Sen. Luigi Zanda, su Lei e i suoi colleghi di Partito pesa tutta la responsabilità della scelta tra il buon senso e la salvaguardia degli equilibri politici, tra il sopportare l’anacronismo di Giovanardi e il voler adeguarsi al passo delle trasformazioni in atto a livello globale e ci auguriamo vogliate agire in nome della volontà popolare e non per continuare a tollerare i ricatti del NCD ogni volta si parli di temi legati ai diritti civili.
Da inviare a: luigi.zanda@senato.it

APPELLO AI SENATORI PD - legalizziamolacanapa.org

lunedì 12 maggio 2014

Colorado generates over $25M in marijuana revenue since legalization

DENVER, May 9 (UPI) --Marijuana has already generated Colorado nearly $25 million in revenue since legalization, between taxes, licenses, and fees.
Before it even became legal to sell recreational marijuana on Jan. 1 of this year, the state had already collected over $3 million in licensing fees.

And in the first three months of this year alone, Colorado's raked in nearly $22 million -- over $16 million of that was in taxes, the rest in license and application fees -- according to a report from the Colorado Department of Revenue.

The license and application fees may represent the boom of a new economy, and might eventually slow as that market stabilizes and fewer new shops open. Still, the tax revenue so far continues to climb month to month, as recreational sales jumped to $19 million in March -- up nearly a third from $14 million in February.

But despite the excitement of recreational weed, medical marijuana -- which has been legal in Colorado since 2000 -- still outsells casual pot by a large margin. Medical sales in March were over $34 million, $15 million more than recreational. Taxes are much higher on recreational sales than on medical, so recreational weed could generate more tax revenue for the state than medical as the market continues to grow.

In a report issued in February, Gov. John Hickenlooper (D) predicted a combined $1 billion dollars in sales between medical and recreational cannabis, and estimated the state could stand to bank up to $134 million in taxes and fees during 2014-15 fiscal year.


Colorado generates over $25M in marijuana revenue since legalization

MONDO - Cannabis terapeutica. Gerra (ONU): studiarne potenzialita'

"I principali cannabinoidi contengono 65 diverse componenti, di cui solamente una" da' l'effetto 'spinello'. "Le altre 64 sono tutte promettenti come possibili armi contro varie malattie, dall'autismo alla depressione. Vanno studiate con ricerche serie, altrimenti l'alternativa sara' sempre la cura Di Bella o il metodo Stamina". E' il parere di Gilberto Gerra, responsabile Prevenzione droga e salute, divisione Operazioni dell'Ufficio antidroga e crimine dell'Onu, che ne ha parlato oggi a margine del 'World Medicine Park', incontro multidisciplinare con focus sulla terapia del dolore in corso a Minorca. Secondo Gerra gli studi vanno fatti "attraverso tutti i passaggi previsti dagli enti regolatori, dalla fase preclinica fino alla fase 3", per avere risposte certe e a garanzia dei malati.

MONDO - Cannabis terapeutica. Gerra (ONU): studiarne potenzialita'

domenica 4 maggio 2014

ITALIA - Cannabis terapeutica. Iniziative dei Radicali di Torino

L’Associazione Radicale Adelaide Aglietta di Torino ha avviato una raccolta firme su una petizione popolare che richiede al Comune di Torino di avviare un “progetto pilota” per la coltivazione di cannabis a fini terapeutici. Servono almeno 300 firme di cittadini residenti a Torino. Ai banchetti allestiti nel centro citta' firmare anche una petizione generale antiproibizionista e la petizione della campagna di Radicali Italiani “Sbanchiamoli! Fuori i partiti dalle banche!”. L’iniziativa è stata presentata ­in una conferenza stampa l'altro giorno. A seguire gli interventi dei dirigienti radicali torinesi:
Igor Boni: “Molto spesso, anche nel campo antiproibizionista, si fanno grandi dichiarazione di principio che rimangono senza conseguenze pratiche. Noi radicali, da sempre, vogliamo arrivare al risultato. Il 13 gennaio scorso il Consiglio Comunale di Torino ha approvato due ordini del giorno a sostegno rispettivamente della cannabis terapeutica e della legalizzazione delle droghe. Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti, nel rispetto delle competenze di ciascuno e delle leggi esistenti. I radicali non hanno mai avuto un approccio ideologico; dopo la sentenza della Consulta che ha giustamente cassato la famigerata legge “Fini-Giovanardi” – nascosta in un  decreto-legge concepito per finanziare le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006 – siamo ritornati alla situazione esistente dopo il referendum radicale del 1993; ora chiediamo al governo di andare avanti, passo dopo passo, ma di andare avanti comunque. Se sarò eletto consigliere regionale, porterà le tematiche e le proposte antiproibizioniste nel Palazzo, come ha fatto Silvio Viale in Comune”
Silvio Viale: “Non ci basta più il fumo, vogliamo l’arrosto. Sull’efficacia terapeutica della cannabis si è già espressa la letteratura scientifica. In Italia non siamo all’anno zero ma in una situazione molto simile a quella relativa alla pillola abortiva RU486 prima della sua registrazione in Italia: si possono importare farmaci contenenti cannabinoidi dall’estero, ma con procedure lunghe e farraginose e con costi (o a carico del paziente o a carico del servizio sanitario nazionale cioè a carico di tutti i contribuenti) che sono almeno 5/6 volte maggiori di quelli che sarebbero sostenuti se la materia prima fosse prodotta e confezionata in Italia. A Torino abbiamo sia l’Istituto Bonafous sia l’IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) – società partecipate dal Comune di Torino – che sono perfettamente in grado di attuare la coltivazione sperimentale a fini terapeutici di piante di cannabis.”
Giulio Manfredi: “Non essendo mai stati per il “tanto peggio tanto meglio”, salutiamo con favore l’approvazione ieri alla Camera del decreto-legge del governo che prevede una diminuzione delle pene per il piccolo spaccio ma diciamo anche che la politica sulle tossicodipendenze non puo’ essere fatta a colpi di decreti-legge (come la triste vicenda della “Fini Giovanardi” insegna!). Abbiamo anche apprezzato che Matteo Renzi si sia tenuto le deleghe sulle dipendenze e abbia dato il benservito al Prof. Serpelloni, il bastone tecnocratico del proibizionismo. Ora, però, bisogna cambiare verso anche in questo campo. Con la nostra petizione generale chiediamo al governo di convocare entro fine anno la “sesta conferenza nazionale sulla droga” (per legge dovrebbe essere convocata ogni tre anni, l’ultima è stata nel 2009), per appurare il fallimento delle politiche proibizioniste in tutto il mondo e per iniziare a incardinare politiche di legalizzazione delle droghe. Chiediamo anche al Parlamento di discutere ed approvare una legge nazionale che consenta la produzione, distribuzione e vendita di farmaci a base di cannabis, per evitare disparità di trattamenti fra i cittadini abitanti in regioni che hanno già approvato leggi ad hoc e gli altri cittadini.

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